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ROBERTA UBALDI

Roberta UbaldiNasce a Terni, vive e lavora a Narni Scalo (Tr).
Si diploma maestra d’arte presso l’Istituto “Orneore Metelli” di Terni .
La curiosità e la voglia di crescere la portano a sperimentare di continuo: dopo aver studiato e frequentato le diverse tecniche classiche, arriva progressivamente a sviluppare una sua ben definita cifra stilistica, una tecnica estrema e delle cromie ridotte all’osso sono al servizio di un lavoro personalissimo.
La continua ricerca di materiali diversi l’ha portata attualmente ad utilizzare lamiere di ferro in cui l’ossidazione creata dal tempo  supera lo status di mero supporto per divenire parte essenziale dell’opera pittorica.
L’amore per il corpo umano, la porta a raffigurazioni che a partire da una matrice ancora volutamente figurativa, sembrano volersi celare dentro una trama di ossidazioni.



www.robertaubaldi.it
www.rvbarts.com
www.galleriagagliardi.com                                                                                                                                   www.lacontemporaneatorino.com                                                                                                                     

“PER VOCE CREATIVA” è un ciclo di interviste riservate – e dedicate – alle donne del panorama artistico italiano contemporaneo.
Per questa quinta intervista, Giovanna Lacedra incontra Roberta Ubaldi (Terni, 1965).
“L’artista rende visibile quello che l’anima sente.”
È questo il principio fondante della ricerca di Roberta Ubaldi.
Una ricerca rara e peculiare, che l’ha istantaneamente allontanata dall’uso di supporti tradizionali ed espedienti prevedibili.
Per rendere visualizzabile l’invisibile, Roberta ha scelto di adottare il linguaggio della “corrosione”.
La corrosione come metafora della vita stessa: del tempo, della memoria, dell’erosione emotiva.
O del ricordo rimosso, che riemerge dal calderone dell’inconscio sotto forma di brandello.
Un pezzo della propria storia affiorante da una reazione chimica.
Per ottenere questo risultato, l’artista sceglie di schivare la tela, servendosi invece di ferro e ruggine.
Pittura ad olio su lamiera ossidata. Una tecnica originale e laboriosa, in cui l’attesa della reazione chimica diviene tempo della meditazione; il tempo in cui lo sguardo pazientemente cerca, tra i grumi e le macchie,  gli elementi che la pittura ad olio andrà a definire.
Le tracce casuali dell’ossidazione e della calda cromia bruno-rossastra della ruggine, suggeriscono immagini, apparizioni che piano si materializzano in una precisa zona della superficie ferrosa. Superficie trattata, dunque vissuta, e per questo capace di tramutarsi in un reperto menmonico. E i reperti sono sempre anatomici.
Più spesso, si tratta di mani.
Mani imprendibili appaiono come visioni abilmente plasmate dal caso.
La corrosione crea macchie, e come diceva Leonardo; ”…dalle cose confuse l’ingegno si desta a nove invenzioni” (Libro di pittura, f. 35 v, cap. 66) .
La tavolozza è calda.
La linea, rinascimentale. La cura del dettaglio, accurata, sapientemente sposa la macchia. La ruggine diviene metafora della mutazione.
Emblematica traccia di quanto è stato. Testimonianza di ciò che il tempo ha corroso, non logorandone il ricordo visivo. Che  resta, come ogni ricordo, definito in certi dettagli, sfilacciato e smembrato in altri.
Michelangiolescamente non finiti, i cocci anatomici della Ubaldi emergono dal caos e nel caos ritrovano sede.
Perché l’indagine è introspettiva, perché si tratta di reminiscenze emerse dagli abissi della psiche.
Frammenti di un discorso, forse “amoroso” per dirla alla Roland Barthes, come se l’elemento figurativamente riconoscibile -  la mano, il teschio, il volto che si sbriciola – disvelasse la presenza di “qualcuno che parla dentro di sé” (R. Barthes.  Frammenti di un discorso amoroso). Una presenza frammentata. Che è in verità tante presenze-reminiscenze.
Sono effigi della memoria  le opere di Roberta Ubaldi. Quasi fossili emotivi. Ricordi che emergono dal sogno.
Laddove le tonalità aranciate della lamiera e della ruggine divengono  allegorie dell’inconscio. Metafore.
E come affermava Claude Lévi-Strauss in Il crudo e il cotto, “Anziché aggiungersi al linguaggio alla maniera di un abbellimento, ogni metafora lo purifica e lo riconduce alla sua materia prima”.

Negli ultimi anni ha preso parte a diverse esposizioni personali e collettive in Italia e all'estero.

2013
“41 passi” Collettiva d'Arte Contemporanea - Palazzo Primavera - Terni
“Aliens” - Palazzo Vernazza / E-Lite Studiogallery - Lecce
“Arte in terapia” - in collaborazione con la Galleria Gagliardi – Ex Chiesa di Sant' Agata – Spoleto (PG)
“Sensazioni” - Santa Maria Laurentia – Bevagna (PG)
“Figlia della notte” - Studio7 Arte Contemporanea - Rieti
“ArtinStudio” - Studio legale LDP - Roma
“Aliens” - Palazzo Pirola – Gorgonzola (MI)
“Le Signore del Tempo” - Antiche Scuderie . Saluzzo (CN)
“Terra/ Terrae...” - Liceo Scientifici Ettore Majorana - Roma
“Anatomie della ruggine” - Studio7 Arte Contemporanea (RI) personale
“Muse” - Galleria Gagliardi – San Gimignano (SI)
“Lei Out – Cambia le Apparenze” – sala Ex Pinacoteca – Assisi (PG)
“Cromosoma2x” - Studio Watts – San Gemini (TR)
“da che pArte stai?” - Galleria Spazio 120 - Roma
“Aliens” - Marsiglione Arts Gallery – Como
2012
" les petits cadeaux " - Galleria - Basement Project Room - Fondi (Lt)
" 300 Che la collezione abbia inizio " - La Contemporanea Studio│Art Gallery - Torino (To)
" V-Art Contemporary Project " - La Contemporanea Studio│Art Gallery - Valenza (Al)
“ Summer Collection " - Galleria Accessible Art - Roma (Rm)
“Rust” - Studio7 Arte Contemporanea – Rieti (Ri) personale
2011
“Chimicamente” - Overlook  Agenzia d'Arte – Quarrata (Pt)
“Hands” - Studio  Watts – San Gemini (TR) personale
“Alfabeto Morso” - Galleria En Plein Air – Pinerolo (To)
Salone del mobile - Stand Visionnaire – Milano (Mi)
“Maison & Objet” -  Stand Visionnaire – Parigi
2010
“In 17 venerdì 17” - Spazio Sansovino  – Torino (To)
“Step09” - Milano (Mi)
“The Skull” - La Contemporanea Studio Art Gallery – Torino (To)
“Metalmorphosis” - La Contemporanea Studio Art Gallery – Torino (To) personale
“Start Up” - Sala Renato Barilli – Verona (Vr)
“Ar[t]cevia” - Arcevia (An)
“Ruggine” - Tecno – Bologna (Bo) personale
“Premio Combat” - Bottini dell'OLio – Livorno (Li)
Realizzazione a cura di: Antonio Iannice & Eugenio Pecorabianca- agosto 2013