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ANTONELLA FARSETTI

Antonella FarsettiNasce nel 1959 a Capolona (Arezzo).
Partecipa a fiere in Germania e negli Stati Uniti dal 1995.
Dal 1996 inizia la collaborazione con gallerie in Francia ed Olanda, nel 1999 ottiene la commissione per tre grandi sculture destinate al Giappone.
Nel 2003 realizza in vetro,su commissione del senatore Corrao , il logo della Fondazione Orestiadi di Gibellina dal disegno originale di Arnaldo Pomodoro.
Anahat, una sua installazione viene posta , in forma permanente all’interno della serra tropicale del bosco didattico di Perugia.
Il 01 ottobre 2005 si inaugura presso il proprio studio INTERAZIONI- musica, pittura, scultura e design- un evento destinato a ripetersi che prevede l’interazione tra le diverse discipline artistiche.
Nel 2006 espone a Venezia presso la Fondazione Bevilacqua La Masa in una mostra collettiva.
Nel 2007 Wunderkammer- i sette vizi capitali- una collettiva di più istallazioni a Palazzo Vitelli di Città di Castello e nel mese di dicembre 4+4=8 collettiva presso la Domus Art sempre in Città di Castello.
Nel 2008 partecipa con 4 grandi istallazioni a Wunderkammer-taccuini di viaggio a Palazzo Vitelli di Città di Castello Nel 2011“il soffio della dea” mostra personale all'Atelier Il Camino di Citerna PG, calde atmosfere con grandi tele e magnifiche veneri neolitiche in pasta di vetro.
Nel 2012 organizza e partecipa a “diVetro”, biennale d'arte del vetro contemporaneo, evento che coinvolge più spazi espositivi all'interno della città di Sansepolcro.
Artisti affermati lavorano con la Farsetti il vetro per la prima volta: Tommaso Cascella, Bruno Ceccobelli e Dominique Landucci sono gli ospiti dell'edizione 2012.
La stessa biennale è ospitata a Todi nei mesi di settembre e ottobre a Palazzo del Vignola.
Nel 2013 in Francia, a Chantonnay,Nantes,  per "L'art du verre contemporain italien" e nel mese di agosto partecipa con due installazioni alla mostra collettiva “Gli Ammassi” splendido spazio nel caratteristico comune di Citerna
Sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private.
Hanno scritto: P.Ba’, F.Altman, M. Caputo, E. Chiarenza, M. Duranti, E. Giannì, L.Lepri, M. Loffredo, F. Veronesi, S.Massini, M. Foni, Ivan Teobaldelli, M.Baldicchi,Emidio de Albentiis, Bruno Ceccobelli.
Vive a Sansepolcro in provincia di Arezzo.

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www.antonellafarsetti.it  - www.divetro.it www.farsettifactory.com


Note:
L'ARTE DEL VETRO NELLA SPERIMENTAZIONE DI ANTONELLA FARSETTI
Attiva da oltre vent'anni nel particolare comparto dell'arte del vetro – peraltro con una tendenza sperimentale che la porta costantemente verso le combinazioni polimateriche - Antonella Farsetti, nata nel comune casentinese di Capolona e da gran tempo operante a Sansepolcro (in quell'Alta Val Tiberina che da secoli ispira preziose forme ed espressioni d'arte), ha impostato la sua ricerca estetico-formale sul connubio tra passato e presente.
Ciò si rivela non soltanto nella riscoperta della particolare tecnica della pasta di vetro (un carattere che rimanda immediatamente all'antichità, ove tale composto era usato, fra l'altro, anche per alcuni importanti particolari della statuaria in bronzo, come gli occhi), ma soprattutto nella fascinosa combinazione tra forme stilistiche contemporanee e decisi richiami primitivistici: non si tratta solo di pur preziose esercitazioni di stile, ma anche dell'intenzione di mettere a fuoco la relazione che unisce – nella particolare chiave mitologica e antropologica – epoche e culture diverse. Prendono quindi forma oggetti che dichiarano esplicitamente il loro richiamo al mito degli Argonauti (una saga fondante dell'antica identità ellenica, ma che può dirci ancora molto sul bisogno, sempre vivo, di esplorare terre e mondi lontani, anche a costo di correre gravi pericoli), nonché figure di ispirazione totemica che rinviano – anche grazie al loro variegato polimaterismo in cui il vetro funge da preziosa sostanza accogliente e sigillante – a una memoria sapienziale pressoché prerazionale, espressione di mai morti culti sciamanici.
Ma il lavoro di Antonella Farsetti è certamente memore anche di alcune fondamentali esperienze dell'arte contemporanea, fra le quali, per brevità, mi limiterò a citare certi echi dei celebri teatrini polimaterici di Fausto Melotti e la pensosa ricerca sulla nostra relazione con il passato particolarmente viva in Igor Mitoraj.
Emidio De Albentiis


Stalattiti azzurre nella pianura dell'essere
frammenti d'anima
smarriti dolorosi
la terra s'apre in vortici di ghiaccio
lastre di malinconia che invocano il cielo
tutto nasce dalle tue mani
come d'incanto
come per sortilegio
s'addensa la materia tra le tue dita
col fuoco crei l'acqua
di grotte sotterranee
fiumi d'argento tra le rocce
ma ciò che più mi stupisce
è la fragilità
che tu rendi materia poderosa
facendo della leggerezza
il sostegno del mondo.
Alessandra Baldoni

Trasparenze maculate e lucidi colori, in forme con vecchie memorie, pensieri romantici che addolciscono ancora l’intimo e le sue trame,ragnatele di rugiada appena sveglie, occhi aperti dopo la riconoscenza e la fedeltà al bello.
Esplorare l’espressione e sperimentare, esperire, aspettare l’esempio e poi esportare una esposizione,è di questo che potremmo fidarci, quando c’è la danza tra Antonella e la materia.
Bruno Ceccobelli

Realizzazione a cura di: Antonio Iannice & Eugenio Pecorabianca- agosto 2013