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ANGELISA BERTOLONI

Angelisa BertoloniNasce a Salò (BS) e giovanissima si trasferisce a Terni. Attratta dall’arte, approfondisce mediante uno studio personale le diverse tecniche espressive.
La sua  formazione si arricchisce  poi, frequentando gli studi di noti artisti umbri, e da queste basi parte per rendere il suo stile sempre più personale.
Espone nelle fiere d’arte sia in Italia che all’estero, partecipa a mostre internazionali ed è presente in varie collezioni pubbliche e private, in Francia a Verdelais, in Brasile a Salvador de Bahia e in varie città d’Italia. Il suo lavoro non si ferma solo alla produzione artistica: con altre pittrici umbre ha infatti costituito un’associazione che promuove arte e cultura. 
   

Mostre principali                       
2013 “Free – Style” Galleria Wikiarte Bologna - ”Bellezza riflessa” Palazzo del Municipio Salò (BS) -  “I luoghi dell’anima” Festival dei due mondi Spoleto (PG) – “Festival della Pace” Ambasciata  Iraq presso la S. Sede, Roma  - “ I giorni delle rose” Villa Fidelia Spello (PG) – “ Priori Arte Expo” Perugia -  “Linguaggio universale dell’arte”Palazzo di Primavera (TR) –  C.A.O.S. Museum (TR)- Piccolo Museo Bizzarri, Spoleto (PG) –“Surrealismo da sogno” Rapolano Terme (SI) – 2012 Musèe d’art Religieux Verdelais (Francia) –Salvador de Bahia (Brasile) – Galleria Wikiarte (BO) – Sala Comunale, Cittaducale (RI) – Fondazione Carifano,Fano (PU) – Sala Comunale (RI) – Sala OSMI Spoleto (PG) – Ambasciata Iraq Presso la S. Sede (RM) – 2011 Museo di Roma in Trastevere (RM) – Museo Diocesano (TR) -  Museo Venanzo Crocetti (RM) – Museo Comunale Cittaducale (RI) – Festival Art, Spoleto (PG) – Museo Comunale, Antrodoco (RI) –Palazzo Papale (RI) – Ambasciata Iraq P.so S. Sede (RM) –Fondazione Carifano, Fano (PU) – 2010 Palazzo Leti Sansi. Spoleto (PG) – Biennale Centro Italia (RI) – Arte agli Spiazzi (TR) – Arte EXPO, Spoleto (PG) – Az. Os. San Giovanni (RM) – Museo Comunale, Greccio (RI) – 2009 Villa Gualino (TO) – 2008 Palazzo Gazzoli (TR) – Palazzo Valenti Fredi, Todi (PG) – 2007  Palazzo Gallenga Università per Stranieri (PG) – Centro Studi Eoliani , Lipari (ME) – Palazzo dei Consoli, Gubbio (PG) – Museo Comunale, Accadia (FG) – Vitarte (VT) – Galleria Umbria Arte, Amelia (TR) – Palazzo Comunale, Spello (PG) – 2006  Settimana dell’Artista, Narni (TR) – 2005 Chiostro S. Nicolò, Spoleto (PG) – Palazzo Ducale, Giove (TR) – Galleria Umbria Arte, Amelia (TR) – 2004 Palazzo dei Sette, Orvieto (TR) – Palazzo Boccarini, Amelia (TR) – 2002 Chiostro S. Nicolò (TR) – Palazzo Zanassi, Sangemini (TR) – 2001 Galleria Malatestiana di Rimini (RN) – Galleria dello Zodiaco (RM) – Palazzo Zanassi, Sangemini (TR) – 2000 Saloni Cassa di Risparmio (TR) – Castel di Dora (RI) – 1999 Cenacolo S. Marco (TR) – 1998  CLT Biblioteca (TR) – Palazzo Zanassi, Sangemini (TR) – 1997 Auditorium del Carmine (TR)

Note Critiche:
Ho  avvicinato Angelisa Bertoloni per la prima volta a Spoleto Art Festival, rendendomi immediatamente conto di trovarmi di fronte ad un’artista con la A maiuscola, che credeva fermamente in quel mondo creativo che l’ha portata a rappresentare quanto di buono, quello che ho chiamato il “gruppo di Terni, offre all’arte contemporanea. La sua pittura chiama immediatamente alla memoria quel “ massimalismo”, che  i fiori dell’artista propongono. Una definizione semplicistica questa, che non rende meriti al mondo artistico della Bertoloni.
La sua pittura potrebbe essere avvicinata ad una serie di maestri che hanno fatto grande il novecento dell’arte contemporanea europea.
Cercheremo noi di parlare di Angelisa per quello che rappresenta in maniera spontanea, sincera, dove le sensazioni e gli stati d’animo, scendono sicuri con i colori sulle tele.
Sembrerebbe troppo semplice parlare dei suoi fiori, descritti come ”massimalisti” e veristi al tempo stesso, senza pensare alle variazioni di luce-colore che caratterizzano le sue  rose  rosse-nere-bianche, ed alla costruzione dei piani pittorici con i quali la pittrice costruisce i suoi dipinti.
Già quei piani costruttivi che troppo spesso i critici d’arte trascurano. I fiori di Angelisa, in particolare le rose viste in maniera singola, impegnano l’artista come se si trovasse di fronte ad un paesaggio che cambia a secondo  lo spostamento della luce del giorno, trovandosi a dipingere fuori le pareti dello studio, en plein air come gli impressionisti.
Non sappiamo se la pittrice operi con la luce artificiale o meno.
Una cosa è certa: ogni pennellata cade calibrata e sofferta a costruire quei piani pittorici dei quali la pittura non può fare assolutamente a meno.
Anche l’arte astratta deve rispettare la costruzione del dipinto; figuriamoci  il  ”verismo” o “iperrealismo” della Bertoloni , che verismo vero e proprio non è, perché assieme al soggetto, ella riesce a carpire le atmosfere che gli ruotano attorno.
E’ difficile dipingere il profumo del fiore, la vita giornaliera che un fiore strappa alle gocce di rugiada.
Per la Bertoloni le atmosfere sono essenziali, come se i suoi soggetti, e ci riferiamo pure all’insieme delle ballerine alla sbarra o sul palcoscenico, che escono dalla sua anima che vibra con esse, rappresentino solo soggetti da fissare nelle tele. I tessuti divengono petali di rose essi stessi, dove il movimento dei tutù delle danzatrici, prendono respiro dal profondo dell’anima dell’artista, leggeri impalpabili come l’aria che li circonda.
Ricordiamo quanto la Fracci ci disse un giorno “le ballerine volano leggere affidandosi all’aria che le circonda” Angelisa ha quella  grande dote e capacità; di rendere leggero e volatile  tutto ciò che esce dalla sua tavolozza in una specie di surrealismo sognato.
Artista completa e raffinata nel suo genere, la Bertoloni non deve dimenticare che la semplicità e l’umiltà sono le doti prime dei grandi artisti
Gilberto Madioni    


Realizzazione a cura di: Antonio Iannice & Eugenio Pecorabianca- agosto 2013